10 curiosità sull’acqua che forse non conosci
Conosci la reale percentuale di acqua contenuta nel corpo umano? E le quantità presenti sul Pianeta? Sai che gli astronauti la riciclano meglio di chiunque altro, riutilizzando addirittura le urine? E che le bottiglie di plastica che la contengono spesso non vengono riciclate come dovrebbero? Hai mai sentito parlare di acqua viva e acqua morta o di memoria dell’acqua? Se hai risposto affermativamente alla maggior parte delle domande, complimenti, sei molto informato sull’argomento. Se invece ne sai poco, ecco 10 curiosità sull’acqua tutte da scoprire.
Curiosità sull’acqua
Che l’acqua sia una risorsa preziosa è cosa risaputa da tutti noi, ma esistono alcune curiosità su di essa che potresti ignorare. Dalla reale percentuale contenuta nel corpo, che varia in base a una serie di fattori, alle differenze tra acqua viva e acqua morta, argomento a lungo studiato da Masaru Emoto e altri ricercatori.
1. La percentuale di acqua nel corpo varia in base all’età
Qual è la percentuale media di acqua nel corpo? Per una persona adulta corrisponde circa al 60-65% della massa corporea. Tuttavia può variare in base ad alcuni fattori, in particolare:
- età
- sesso
- rapporto tra massa muscolare e massa grassa.
Le persone obese, gli anziani e le donne tendono ad averne meno rispetto agli uomini, mentre i bambini hanno una percentuale mediamente più alta, intorno al 77%, e l’embrione addirittura del 90%.
2. Sul Pianeta ci sono 1.400 milioni di miliardi di metri cubi di acqua, gran parte è salata
Ti sei mai chiesto quanta acqua ci sia sul Pianeta? Circa 1.400 milioni di miliardi di metri cubi, di cui circa il 3% costituito da acqua dolce. Quindi la gran parte, circa il 97%, è salata.
L’acqua dolce è così suddivisa:
- acqua dolce dei ghiacciai e nevi perenni, che rappresenta circa il 68,9%
- acqua dolce delle falde sotterranee, che rappresenta circa il 29,9%
- acque superficiali, corrispondenti all’1,2%.
Quella accessibile per uso umano è una percentuale minima.
3. Curiosità sull’acqua: gli astronauti riciclano l’acqua meglio di chiunque altro
Portare l’acqua nello spazio non è impresa semplice, e anche molto costosa, ecco perché gli astronauti riciclano e potabilizzano l’acqua filtrando e purificando il vapore acqueo del respiro, ma anche l’acqua usata per lavarsi e quella del sudore.
Non solo, persino le urine vengono riciclate tramite appositi impianti di trasformazione che le rendono potabili.
4. Gran parte delle bottiglie in plastica contenenti acqua non vengono riciclate
Secondo Greenpeace, le bottiglie di plastica immesse al consumo ogni anno in Italia sono circa 11 miliardi, di cui ben 7 miliardi non vengono riciclate. A tutto svantaggio dell’ambiente visto che, spesso, finiscono disperse nei mari e sulla terraferma.
Com’è ormai risaputo, i tempi di degradazione della plastica sono lunghissimi, ci possono volere fino a 1000 anni, e quella bruciata negli inceneritori libera sostanze dannose nell’atmosfera. Meglio evitarla!
5. Entro il 2030 il mondo rischia una carenza idrica del 40%
Secondo Greenpeace entro il 2030 il mondo potrebbe dover affrontare una preoccupante scarsità idrica e il nostro paese rientra tra quelli a rischio, è infatti al 44esimo posto della classifica stilata dal World Resource Institute.
I motivi sono molteplici, da un lato l’impatto dei cambiamenti climatici in corso, che sta mettendo a serio rischio le risorse idriche, dall’altro la loro scarsa tutela, che peggiora ulteriormente la situazione.
6. Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua
Il 22 marzo di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Ogni anno vengono proposte iniziative a tema e campagne di sensibilizzazione sul corretto utilizzo delle risorse idriche, anche nella vita quotidiana, visto che le nostre piccole scelte possono fare la differenza.
7. L’acqua calda congela prima di quella fredda
Ebbene sì, sembra paradossale ma l’acqua calda congela prima di quella fredda. Si tratta del cosiddetto “effetto Mpemba” scoperto nel 1963 da uno studente della Tanzania chiamato Erasto Mpemba. Il ragazzo si accorse che, mettendo in freezer del gelato tiepido e freddo, il secondo si congelava più rapidamente del primo. Successivamente pubblicò un lavoro scientifico sull’argomento.
8. L’acqua è influenzata dalle informazioni che riceve dall’esterno (incluse le nostre parole)
Jacques Benveniste, immunologo francese, Emilio Del Giudice, fisico italiano, Luc Montagnier, biologo e virologo francese, condussero nel corso del tempo numerose ricerche sulla cosiddetta memoria dell’acqua. Altrettanto fece il famoso ricercatore giapponese Masaru Emoto, che iniziò a esaminare la struttura di acque provenienti da fonti naturali e non.
Questi studiosi erano convinti che l’acqua fosse in grado di ricevere e memorizzare informazioni provenienti dall’esterno e che, queste ultime, potessero modificarne la struttura. Emoto provò a dimostrarlo fotografando i cristalli che si formano quando l’acqua congela. Esaminandoli al microscopio si accorse che i cristalli cambiavano struttura a seconda degli stimoli esterni cui venivano sottoposti.
Nei suoi esperimenti notò che i cristalli sottoposti a pensieri, musica e parole positive assumevano forme armoniose e simmetriche, quelli sottoposti a musica, parole e pensieri negativi risultavano caotici e disordinati. Alle stesse conclusioni giunse con il famoso esperimento del riso, uno dei più replicati al mondo.
9. Curiosità sull’acqua: può essere viva ma anche morta
Hai mai sentito parlare di acqua viva e acqua morta? Qual è la differenza? Secondo i sostenitori della memoria dell’acqua, l‘acqua viva si caratterizza per un’elevata vibrazione tipica delle acque che sgorgano direttamente dalle sorgenti naturali. L‘acqua morta è invece spenta dal punto di vista energetico e questo a causa di sostanziali differenze nella sua struttura che, come abbiamo detto parlando di memoria dell’acqua, è influenzata dal contesto circostante e dalle informazioni che le vengono trasmesse.
Solitamente l’acqua rimane viva, quindi piena di energia, finché non attraversa tubazioni e non viene imbottigliata. E questo perché le informazioni innaturali trasmesse da tubi e bottiglie di plastica ne alterano la struttura a discapito della sua vitalità, rendendola per l’appunto morta, quindi spenta e poco energetica. Di conseguenza meno idratante per il nostro organismo.
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“Se la vibrazione è energia, allora la risonanza è il modo in cui essa si propaga, perciò la risonanza è in grado di trasmettere energia.”. Masaru Emoto
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